Queer e rappresentazioni altre nella Napoli contemporanea

Conference

Date: Thursday 16 October 2025

Time: 08.45 – 13.00

Location: Biblioteca NILAS, Universitetsvägen 10 B, Piano 5 o tramite registrazione su Zoom*

In occasione della traduzione svedese di "Scende giù per Toledo" (1975) di Giuseppe Patroni Griffi, l'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e il Dipartimento di Studi romanzi e classici dell'Università di Stoccolma organizzano una giornata di studi dedicata alle rappresentazioni altre nella cultura napoletana odierna.

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Ilustration: Jostein Eidskrem
 

Programma

08.45-09.00 Saluti ufficiali: Cecilia Schwartz (Professor, Italian) and Francesco Di Lella (Direttore IICS)
09.00-10.00 Keynote lecture, Massimo Fusillo (Scuola Normale Superiore), Affabulazioni infinite e performance neo-barocche (Chair: Cecilia Schwartz)
10.00-10.30 Marzia Mauriello (Università di Napoli l'Orientale), Un sé spettacolare: i femminielli tra scena e retroscena (Chair: Anna Ingeborg Gudmundson)
10.30-11.00 Pausa
11.00-11.30 Marco Ceravolo (ILCS - Centre for Contemporary Women's Writing, University of London), Letture e metamorfosi de 'O Munaciello tra alterità e resistenza: da Matilde Serao ai giorni nostri (Chair: Carles Fuster) 
11.30-12.00 Maria Carolina Vesce (Università degli Studi di Messina), Soggetti contesi, desideri eccedenti. Genealogie culturali, etnografia e politica queer a Napoli (Chair: Marta Garbelli) 
12.00-12.30 Goffredo Polizzi (University of Leicester), La femmenella va a Berlino: mobilità/immobilità delle soggettività queer meridionali attraverso l'esperienza di Valerie Taccarelli (Chair: Santi Luca Famà-Berglund)
12.30-13.00 Sergio Rigoletto (Università di Groningen), Le coccinelle – Sceneggiata transessuale: il rifiuto della trasparenza e l’orizzonte del desiderio (Chair: Anna Finozzi)

 

Lista degli abstract

Massimo Fusillo (Scuola Normale Superiore), Affabulazioni infinite e performance neo-barocche

Dopo un breve cappello teorico sul queer e un’introduzione sulla tradizione napoletana dei femminielli e sulle sue ritualità arcaiche (la Tammurriata, la Candelora, il parto simulato), l’intervento parte da due opere di Giuseppe Patroni Griffi, La morte della bellezza (caso abbastanza unico di romanzo gay su un amore felice e corrisposto, sconvolgente e travolgente) e Scende giù per Toledo (da cui discende tutta la drammaturgia post-eduardiana incentrata sui travestiti), per enucleare una serie di costanti formali e tematiche della Napoli queer: il monologo interiore, la poetica dello spazio, la contaminazione linguistica, l’impasto tragicomico e la performatività esasperata. Questi tratti verranno esemplificati su due grandi figure di drammaturghi, registi e attori, legate fra di loro anche da amicizia e collaborazione: Annibale Ruccello, di cui si analizzeranno Le cinque rose di Jennifer e Ferdinando, il suo capolavoro assoluto, ed Enzo Moscato, di cui si ripercorreranno esempi di una peculiare poetica della metamorfosi. Il percorso si concluderà con un altro attore e drammaturgo che proviene dalla stessa scuola, Francesco Silvestri, il cui Saro e la rosa rappresenta l’utopia queer e fantastica di una storia d’amore lunga un secolo.

Marco Ceravolo (ILCS - Centre for Contemporary Women's Writing, University of London), Letture e metamorfosi de 'O Munaciello tra alterità e resistenza: da Matilde Serao ai giorni nostri

Figura liminale del folklore napoletano, ‘o Munaciello incarna una delle espressioni più persistenti e ambivalenti dell’immaginario partenopeo, oscillando tra benevolenza e maleficio, minaccia domestica e tenerezza quasi perturbante. Tradizionalmente descritto come un essere di piccola statura avvolto in un saio monacale, il Munaciello è stato oggetto di continue risemantizzazioni che riflettono processi di trasformazione socio-culturale e di adattamento alle dinamiche della modernità. Dalla sua funzione originaria di custode dei pozzi e mediatore tra spazio urbano e sfera domestica, la figura transita attraverso la letteratura di Giambattista Basile, le Leggende napoletane (1881) di Matilde Serao e le riscritture di Anna Maria Ortese (1940), fino a riemergere nel teatro di Eduardo De Filippo e nel cinema di Paolo Sorrentino. Questo contributo analizza tali metamorfosi come pratiche di reinscrizione dell’alterità nello spazio narrativo, ponendo il Munaciello quale figura di resistenza simbolica contro il disincanto moderno. Indagando le trasformazioni di tale figura dal XIX secolo a oggi, si farà luce su come il Munaciello sia divenuto un dispositivo narrativo di resistenza simbolica in un continuo dialogo tra superstizione, modernità e memoria collettiva.

Marzia Mauriello (Università di Napoli l'Orientale), Un sé spettacolare: i femminielli tra scena e retroscena

La figura dei femminielli napoletani, pur affondando le radici in una storia e in un mondo antichi, ha visto negli ultimi anni un rinnovato interesse, sia in ambito mediatico sia in quello scientifico-accademico. L’attenzione crescente verso i femminielli si accompagna a una maggiore visibilità e presenza attiva nello spazio pubblico delle esperienze gender-variant, genderfluid e, più in generale, dell’universo LGBTQI – anche se, in realtà, già dalla seconda metà del Novecento produzioni in campo artistico, teatrale, cinematografico e televisivo hanno portato in scena questa figura. Quella del femminiello è una esperienza del sé sospesa tra passato e futuro, che si rivela oggi particolarmente interessante per diverse ragioni. In primo luogo, per la sua indefinitezza: una liminalità identitaria “antica” sfuggita all’eteronormatività e radicata in una non-conformità corporea che oggi sembrerebbe allinearsi con una prospettiva e uno stile genderqueer. In secondo luogo, per la proposta di un’identità alternativa che si esprime attraverso un linguaggio corporeo peculiare e una performatività unica, una quotidiana messa in scena del sé, visibilmente in sintonia con i codici culturali della città o, quantomeno, di una sua parte. Infine, per la capacità di fondere realtà e finzione nel corto circuito tra performance del sé e performance rituale e artistica. I femminielli incarnano passato e futuro anteriore attraverso una rappresentazione del sé che transita dalla scena pubblica a quella rituale e teatrale, spesso intrecciandole o giustapponendole. Il mio intervento intende dunque riflettere su questa tensione e sulle prospettive di ricerca e analisi che essa offre sul piano culturale e antropologico.

Goffredo Polizzi (University of Leicester), La femmenella va a Berlino: mobilità/immobilità delle soggettività queer meridionali attraverso l'esperienza di Valerie Taccarelli 

La figura del femminiello (o femmenella) è spesso considerata come evidenza dell’intrinseca queerness della cultura napoletana; questa valorizzazione localistica rischia però di confinare la femmenella entro un perimetro di scelte rappresentazionali che possono entrare in conflitto con i vissuti, le condizioni e le aspirazioni dei soggetti reali. Questo risulta particolarmente evidente analizzando, a titolo di esempio, alcune rappresentazioni del femminiello nella letteratura e nel teatro. Ma cosa accade quando il femminiello esce dai vicoli, dal quartiere? Quando attraversa molteplici frontiere, fisiche e identitarie? La valorizzazione locale della figura del femminiello deve necessariamente basarsi sulla sua immobilità? E la sua mobilità ne sancisce inevitabilmente l’estinzione? Per rispondere a queste domande questo intervento traccia una genealogia e una circolazione alternativa della figura del femminiello attraverso alcune rappresentazioni artistiche, ma soprattutto mediante l’archivio e la testimonianza di Valerie Taccarelli, storica esponente del movimento transessuale/transgender italiano.

Sergio Rigoletto (Università di Groningen), Le coccinelle – Sceneggiata transessuale: il rifiuto della trasparenza e l’orizzonte del desiderio 

Diretto da Emanuela Pirelli, Le coccinelle – Sceneggiata transessuale (2011) è un documentario che racconta l’esperienza artistica e di vita di un gruppo musicale di femminielli napoletani. L’intervento intende analizzare come il film interroghi i regimi di verità impliciti nel formato intervista e nella testimonianza autobiografica, proponendo un paradigma collettivo di autenticità che rifiuta l’idea di una verità nascosta da rivelare, per sostituirlo con un ‘effetto’ performativo prodotto dall’interazione tra artiste, pubblico e video camera. In dialogo con gli studi di Ann Cvetkovich e José Esteban Muñoz,  l’intervento mostra come questo film destabilizzi le epistemologie teleologiche del coming out, proponendo forme di visibilità e riconoscimento dissidenti capaci di trasformare il vissuto in orizzonte collettivo di possibilità.

Maria Carolina Vesce (Università degli Studi di Messina), Soggetti contesi, desideri eccedenti. Genealogie culturali, etnografia e politica queer a Napoli 

Nel contesto socioculturale napoletano la figura del femminiello è stata a lungo relegata agli strati più marginali della città. Già negli anni '70 la valorizzazione della 'cultura popolare' da parte della nascente 'cultura di massa' aveva visto straordinarie rappresentazioni del femminiello ad opera di autori come Patroni Griffi, De Simone, Ruccello. È però nell'ultimo ventennio che abbiamo assistito a una vera e propria esplosione discorsiva e alla sovrapproduzione di rappresentazioni su questa figura. Si è configurato così un processo di idealizzazione – e di vera e propria patrimonializzazione. A partire da una ricerca etnografica di lunga durata a Napoli e in Campania, vorrei mostrare con il mio intervento come il femminiello non sia affatto un emblema del passato, o un’antica reliquia, ma una figura capace di parlare al presente, facendosi catalizzatore dei desideri e delle rappresentazioni delle più giovani generazioni di persone non-binary, ben oltre i confini della città di Napoli. 

*Per seguire la conferenza online (Zoom), si prega di registrarsi qui.

L’evento  fa parte di Neapolis 2500: un’iniziativa che, nel corso dell’autunno del 2025, celebra i 2500 anni dalla fondazione di Napoli. Gli altri appuntamenti includono:

Mercoledì 15, ore 18 – Queering Naples 
Con Massimo Fusillo. Modera: prof.ssa Anna Finozzi (Stockholm University)

Partendo dal romanzo Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi, gli ospiti discutono della tradizione letteraria queer legata alla città partenopea. 

Giovedì 16, ore 19 – Dadà in Concert
Accompagnata dal percussionista Pasquale Di Lascio, la cantante Dadà presenta un mondo di fiabe nella tradizione popolare napoletana dove il racconto incontra teatro e il world music incontra un sound elettrico. 

- Segue rinfresco

Per maggiori informazioni riferirsi alla pagina dell'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma: https://iicstoccolma.esteri.it/it/gli_eventi/calendario/

Per maggiori informazioni contattare Anna Finozzi: anna.finozzi@su.se 

Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma

 

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